Rudy Ghiara su Surfer Magazine: la voce del Big Wave Paddling italiano conquista la scena internazionale

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Il 6 maggio 2025, la storica rivista americana Surfer Magazineconsiderata per decenni la “Bibbia” del surf mondiale e principale fonte di ispirazione e cultura per intere generazioni di surfisti — ha pubblicato un articolo interamente dedicato a Rudy Ghiara, surfista italiano specializzato in Big Wave Paddling.

Venerata a livello globale — dagli Stati Uniti all’Europa, dall’Australia all’America Latina — Surfer Magazine ha sempre rappresentato il cuore pulsante del surf internazionale.

L’articolo racconta la storia personale, la disciplina e l’identità di Rudy come atleta che ha costruito la propria carriera partendo dal Mediterraneo per affrontare le onde più estreme del pianeta.

Siamo fieri di condividere con voi la traduzione fedele del testo pubblicato, con l’obiettivo di portare anche in Italia una testimonianza che ha ispirato lettori in tutto il mondo.

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Rudy Ghiara: L’anima italiana del big wave surfing

Pagaiare controcorrente — e ora il mondo del surf ascolta.

“Il surf è la mia redenzione. Ogni onda è per mio padre.
E nessuno può fermare chi ha qualcosa da dire al mondo — anche solo con una tavola.”

LA MIA STORIA

Mi chiamo Rudy Ghiara. Sono cresciuto a Varazze, una piccola città costiera del nord Italia. Ho iniziato a surfare a 16 anni.

Il mare ha sempre fatto parte di me — qualcosa di ereditato, qualcosa di istintivo. Dedico ogni onda che cavalco a mio padre, che è venuto a mancare quando avevo solo 4 anni. Sul mio giubbotto da big wave porto il numero 66 — l’anno in cui è nato. Quel numero lo tiene con me, sempre.

Il surf mi ha dato una strada quando non ne avevo nessuna.
Da questo piccolo e strano reef artificiale in Liguria, con passione, ossessione e visione, mi sono costruito una carriera da free surfer — arrivando infine a destinazioni estreme come Nazaré, Teahupo’o, Mavericks, Puerto Escondido e gli outer reefs hawaiani.

Venendo dall’Italia, dove la swell è rara e la cultura ancora di più, nulla di questo percorso è stato facile.
Ma quando credi davvero in qualcosa, puoi costruirti la tua strada.
E oggi, essere raccontato da Surfer Magazine è un onore profondo.

SCENA LOCALE E CULTURA SURF A VARAZZE

Varazze è casa. È dove ho iniziato, dove ho costruito la mia identità.

La scena surf qui è sempre stata pura — grezza e autentica. Quando ho cominciato, eravamo solo quattro o cinque ragazzi in acqua.
Ora, le cose stanno cambiando. Sempre più giovani stanno prendendo in mano una tavola, e questo mi dà speranza.

Ma con la crescita arriva anche la perdita di cultura: mancanza di rispetto per il lineup, per lo spot, per l’oceano stesso.
Molti non conoscono le regole, la storia, i codici che fanno funzionare una comunità surf.

“Crescere come surfista in Italia è come voler fare l’astronauta senza cielo. Ma ce l’ho fatta. Ho costruito una traiettoria invisibile, solo mia.
E ora anche quelli che dubitavano stanno remando con me.”

È per questo che ho voluto fare questa intervista — la mia prima dedicata a casa — con la speranza che il messaggio arrivi: abbiamo bisogno di più educazione surf, più rispetto, più profondità.
E dobbiamo tramandarlo, specialmente in posti come questo.

L’ONDA DI CASA

Il mio spot è un reef artificiale nato per caso — ma quando entra la swell giusta, diventa una gemma nascosta.
Perfetti A-frame, destre e sinistre. Ideale per un surf di performance: manovre, tubi, flow. È tecnico, non brutale — ma quando si accende, è di livello mondiale.

Negli anni, la costanza della swell è diminuita.
Ma quando succede… è magia.

LA SWELL EPICA

Quella è stata speciale. Ero appena tornato da una session pesante a Nazaré. Poi le carte si sono illuminate — e per una volta, puntavano verso casa.

I primi giorni sono stati burrascosi. Poi tutto si è allineato: 2,5 metri con 13–14 secondi di periodo, vento offshore, cielo limpido. Per l’Italia? Oro puro.

Mi sono svegliato col buio, e le onde già ruggivano sulla riva.
All’alba ero in acqua — la session è stata pazzesca: tubi, manovre potenti, perfezione. Ho surfato fino a mezzogiorno, ho fatto una breve pausa, poi di nuovo in acqua fino al tramonto.

Surfando a casa, dove tutto è cominciato, dopo aver rincorso bombe in giro per il mondo… Non ha prezzo.
Niente urla in lineup, niente gerarchie forzate. Solo le tue regole, il tuo oceano, la tua libertà.

Nei giorni successivi la swell è calata, ma il sole è rimasto — e abbiamo chiuso tutto con un sorriso.

ONDE CHE NON DIMENTICHERÒ MAI

Di quelle onde, ce ne sono alcune che porterò sempre con me.

Quando cresci in un posto, conosci ogni movimento dell’acqua. Ero nella posizione perfetta quando è entrato un set da circa 8 piedi.
Sono partito con una 5’9, drop verticale, bottom profondo, breve stall, poi due sezioni veloci in backside con uscita pulita dal tubo.

Un sogno che si è realizzato.

CONCLUSIONE

“Quando ho iniziato a pagaiare nelle big wave, non c’era un vero sentiero da seguire — almeno non dall’Italia.
Le uniche strade sembravano possibili solo con grandi risorse, logistiche complesse o una vita già costruita all’estero.

Ma non sono nato alle Hawaii. Non avevo una moto d’acqua né un team alle spalle.
Ero solo un ragazzo del Mediterraneo con un legame profondo con l’oceano e una visione che per molti non aveva senso.

Per questo, ogni onda che ho surfato rappresenta più di un momento — è un messaggio.
Il messaggio che non devi nascere nel “posto giusto” o avere tutto chiaro.
Puoi iniziare da dove sei, con quello che hai, e comunque trovare il tuo posto nelle line-up più pesanti del mondo.

Se la mia storia ha aiutato qualcuno a crederci, allora ne è valsa la pena.”

Non stavo solo inseguendo onde — stavo inseguendo una vita che ancora non esisteva, almeno non dove sono nato.
E costruendola da zero, ho dimostrato che la geografia non definisce il destino.

BIO // BIO PER IL POST DI COLLABORAZIONE

Rudy Ghiara è un surfista professionista italiano, specializzato nel big wave paddle-in surfing.
Nato e cresciuto a Varazze, ha trasformato un sogno lontano in realtà, portando il Mediterraneo dentro line-up come Nazaré, Mavericks, Teahupo’o, Puerto Escondido e le Hawaii.
È una voce emergente nel surf globale — radicata, indipendente, forgiata dal fuoco.

 Articolo originale pubblicato su Surfer Magazine – 6 maggio 2025
 Leggi l’articolo in inglese su surfer.com