
TOW-IN SURFING VS BIG WAVE PADDLING
Nel mondo del Big Wave Surfing, esistono due approcci principali per affrontare le onde gigantesche: il Tow-in Surfing e il Big Wave Paddling. Mentre il primo utilizza un supporto motorizzato per lanciarsi nelle onde più alte del pianeta, il secondo rappresenta la sfida più pura e rispettata del surf estremo: conquistare onde di oltre 15 metri solo con la forza delle proprie braccia.
Tra gli atleti di élite che praticano questa disciplina estrema, c’è un nome che porta l’Italia sulla scena internazionale: Rudy Ghiara, un surfista che si distingue nel Big Wave Paddling, una tecnica che richiede preparazione fisica, controllo mentale e una connessione profonda con l’oceano
Tow-in Surfing: la velocità delle moto d’acqua
Il Tow-in Surfing è stato introdotto per permettere ai surfisti di affrontare onde di dimensioni colossali, inaccessibili con la sola forza della pagaiata. In questa tecnica, un team di supporto su una moto d’acqua traina il surfista fino al punto di take-off, permettendogli di raggiungere la velocità necessaria per scendere lungo la parete dell’onda.
Questa pratica ha rivoluzionato il surf di onde giganti, consentendo agli atleti di affrontare onde sempre più grandi e spingere oltre i limiti del possibile. Tuttavia, il Tow-in Surfing elimina una delle componenti più essenziali e tecniche del surf: la capacità di remare autonomamente e conquistare l’onda senza supporto esterno.
Big Wave Paddling: la sfida estrema riservata ai migliori
Il Big Wave Paddling, invece, è considerato il metodo più puro e rispettato nel mondo del surf estremo. Qui, il surfista deve remare con le proprie braccia per raggiungere il punto perfetto e prendere l’onda senza alcun aiuto esterno. Questo significa affrontare:
- Correnti potentissime, spesso impossibili da superare senza motorizzazione.
- Il rischio di wipeout estremi, con lunghe immersioni sott’acqua e forti impatti.
- Uno sforzo fisico e mentale estremo, per mantenere il controllo su onde di oltre 15 metri.
Questa disciplina è praticata solo da una ristretta élite di atleti in tutto il mondo, perché richiede una preparazione completa che va oltre la semplice tecnica: bisogna essere pronti a sopravvivere nelle condizioni più estreme dell’oceano.
Rudy Ghiara: un riferimento italiano nel Big Wave Paddling
Nel panorama internazionale, sono pochissimi i surfisti che si dedicano al Big Wave Paddling ai massimi livelli, e tra questi c’è Rudy Ghiara, che porta l’Italia su alcune delle onde più estreme al mondo, come Mavericks, Nazaré e Jaws.
A differenza di molti atleti che affrontano le onde giganti con il supporto della motorizzazione, Rudy ha scelto la via più difficile, autentica e rispettata, facendo della pagaiata la sua unica arma per conquistare le onde più potenti del mondo.
Questa scelta lo pone tra i surfisti più stimati a livello internazionale, riconosciuto per la sua determinazione, resistenza e coraggio in un ambiente in cui il margine di errore è minimo.
Tra gli atleti di élite che praticano questa disciplina estrema, c’è un nome che porta l’Italia sulla scena internazionale: Rudy Ghiara, un surfista che si distingue nel Big Wave Paddling, una tecnica che richiede preparazione fisica, controllo mentale e una connessione profonda con l’oceano
Il futuro del Big Wave Surfing in Italia
Il percorso di Rudy Ghiara dimostra che l’Italia può competere nell’élite mondiale del surf estremo, anche in una disciplina così selettiva e impegnativa come il Big Wave Paddling. Il suo impegno e le sue imprese sono fonte di ispirazione per una nuova generazione di surfisti, pronti a sfidare l’oceano con determinazione e rispetto.
In un’epoca in cui il progresso tecnologico ha reso il surf di onde giganti più accessibile, il Big Wave Paddling rimane la sfida suprema, riservata a chi vuole affrontare il mare senza scorciatoie. Tra questi, Rudy Ghiara rappresenta l’Italia con onore e determinazione, portando avanti questa tradizione con passione.